Caratteristiche essenziali dell’eventuale rifugio per le caprette
tibetane sono: una buona protezione dal vento forte, pioggia e neve,
ma, soprattutto, non dovrebbe essere una costruzione che ne opprima
il senso di libertà . Per questa ragione la capanna ideale dovrebbe
essere essenzialmente molto, ma molto semplice; quindi,
possibilmente, composta da una tettoia e una protezione sotto forma
di teloni, assi, o vere e proprie pareti nelle parti in cui il vento
spira più forte. Per esempio io ho messo dell’”adombrante” (quella
rete verde e fitta che al tatto sembra fatta di paglia) nelle due
parti più esposte al vento, lasciando aperte le altre due rivolte
verso la collina (dove il vento spira raramente e quando lo fa è più
debole rispetto a quello proveniente dalle altre direzioni).
Importantissimo sarebbe anche creare una zona sollevata all’interno
della capanna sulle quali le caprette possano trovare rifugio (per
esempio una vecchia porta su alcuni grossi mattoni). Passando la
maggior parte del tempo all’aperto, salvo rari problemi di rapporti
intraspecifici trattati nel “COMPORTAMENTO”, il sovraffollamento dei
rifugi non rappresenta un problema. Naturalmente però dovrebbe
esserci spazio coperto sufficiente a tutti gli armenti per
coricarsi. Le caprette dovrebbero avere accesso al rifugio in ogni
momento senza problemi. Il fondo ideale della capanna è quello di
terra battuta; sarebbe invece da evitare il cemento e la ghiaia.
Per allevare delle caprette sane bisognerebbe fornire loro, oltre
alla normale alimentazione, del sale minerale (reperibile in quasi
tutti i consorzi agricoli), delle granaglie non macinate, come per
esempio chicchi d’orzo, e, soprattutto, acqua fresca.
Alla nostra latitudine occorre fornire, agli animali che vivono
all’aperto e normalmente si procurano da soli il cibo, del fieno nel
periodo da Novembre a Marzo. Il fieno andrebbe conservato in luoghi
asciutti; nel caso dovesse marcire questo sarebbe buono solo come
paglia da lasciare sul fondo delle capanne. Se si fornissero mangimi
o granaglie sarebbe importante che non ne avanzassero mai per i
giorni successivi perché, se esposti all’umidità (e in alcuni casi
all’ossidazione), potrebbero creare grossi problemi agli animali. In
generale l’inappetenza è un sintomo di qualche malanno o malattia.
Per una buona armonia del gruppo (come spiegato meglio nel
“COMPORTAMENTO”) andrebbe tenuto un solo maschio per volta nel
recinto delle femmine; inoltre andrebbe mantenuto lontano dalle
femmine di età inferiore ai 18-24 mesi e fatto permanere nel recinto
di comunità solo pochi giorni al mese.
Normalmente la gravidanza dura poco meno di 5 mesi e lo svezzamento
dei piccoli sui 4.
Per chi ne avesse la possibilità, è bene sapere che le caprette
d’inverno amano avere dell’acqua tiepida a disposizione.
I recinti dovrebbero essere parzialmente interrati o rinforzati in
modo tale che le caprette non riescano a sollevarli. Alcuni
consigliano l’utilizzo di recinti a basso voltaggio per proteggere
le caprette anche dalle incursione di potenziali predatori
dall’esterno (in genere i cani rappresentano quelli da temere
maggiormente).
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